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al testo di Loredana Savelli
novanta miglia da lampedusa
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i morti nella stiva del barcone volevano tempo per imparare le lingue europee ma non troppo per non dimenticare la loro
ora sono muti nel mare e noi seppelliamo la nostra vergogna asciutta
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Nando
- 06/08/2011 20:22:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Cè una domanda che risuona nella mia coscienza, che la fa tremare di paura e arrossire di vergogna: "Dovè Abele, tuo fratello?".
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Maria Musik
- 06/08/2011 19:08:00
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Lapidaria ma, al contempo, dignitosa richiesta di non metterci una pietra sopra... già ci sono metri e metri dacqua a coprire la vergogna, la nefandezza, lorrore. Grazie bellissima poesia: grande sensibilità e vera com-passione.
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Serenella Menichetti
- 06/08/2011 11:46:00
[ leggi altri commenti di Serenella Menichetti » ]
Il doloroso distacco dalla propria terra ripagato con la morte. Tutto questo per il nostro egoismo, di cui non sentiamo neppure la vergogna. Bella toccante poesia.
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